Il dominio tecnologico in cui il Polo andrà ad operare è quello chimico-farmaceutico.

Lo scenario nel quale si sviluppa la proposta è profondamente delineato dalla crisi che, dal 2008, attanaglia l’economia europea e condiziona il sistema produttivo italiano, manifestando gli effetti negativi in maniera particolare su territori, come quello abruzzese, storicamente fragili dal punto di vista industriale.

Nel campo dell’innovazione, che può essere considerato a tutti gli effetti un fattore chiave per il rilancio della competitività, l’Italia da tempo offre performance mediocri rispetto la media EU, e la stessa Europa manifesta un consistente ritardo rispetto ai competitori globali.

Tra i dati disponibili per fotografare la crisi economica e produttiva attuale, quelli relativi alla bilancia commerciale italiana dell’anno 2010 (fonte Rapporto Annuale Istat 2010) che si è chiusa con un netto peggioramento, con un passivo di 29,3 mld di Euro, mostrano come, tra i pochi settori che apportano una positività spicca quello chimico-farmaceutico. In Abruzzo questo settore è particolarmente articolato. I principali attori regionali sono senz’altro gli importanti stabilimenti produttivi delle aziende farmaceutiche operanti in campo internazionale, che hanno visto svilupparsi nel corso degli anni un indotto di PMI che si occupa di attività centrali e collaterali alla produzione di farmaci, quali la logistica, la trasformazione di materie prime, la meccanica, la meccanotronica, l’impiantistica e l’informatica specializzata. Le professionalità, le infrastrutture e le attrezzature all’avanguardia di cui dispongono le grandi aziende farmaceutiche, le risorse umane altamente qualificate esistenti all’interno dell’Università e dei Centri di ricerca, attraverso adeguati strumenti e metodologie di aggregazione e collaborazione, possono realizzare un vero motore di sviluppo innovativo, a beneficio, in primo luogo, delle PMI.

Contenuti della proposta di costituzione del Polo

L’innovazione è il presupposto per competere in ambito locale ed internazionale.

I Poli d’Innovazione sono strutture permanenti, settoriali e localizzate, i cui attori (pubblici e privati) si aggregano all’interno di filiere specifiche a significativa vocazione territoriale.

Gli Enti aderenti sono fortemente motivati dal progetto ed hanno individuato in Capitank lo strumento potenzialmente idoneo a perseguire le istanze comuni identificate.

Capitank si prefigge di stimolare l’innovazione e incoraggiare l’interazione intellettuale e commerciale, l’uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, nonché di contribuire in maniera effettiva ed efficace al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione di informazioni tra le imprese e gli enti universitari e di ricerca che costituiscono e costituiranno il Polo, nel settore chimico-farmaceutico.

Il Polo Capitankintende agire come motore dello sviluppo dell’intera filiera e vuole proporsi come punto di riferimento per l’intero territorio regionale in termini di:

  • Metodologia di innovazione,
  • Utilizzo delle risorse,
  • Aumento della competitività.

Principali caratteristiche di Capitank in termini di competenze ed eventuali esperienze pregresse nel campo del trasferimento tecnologico e del sostegno all’innovazione.

Il soggetto gestore Capitank è caratterizzato da una notevole varietà di competenze.
Queste competenze spaziano dalla ricerca e sviluppo alla produzione dei farmaci, e diagnostici, dalla ricerca scientifica di base alla tecnologia di gestione dei processi di produzione, dall’informatizzazione e automazione alla gestione di servizi. La Società possiede inoltre competenze nell’ambito del controllo dell’inquinamento e dello smaltimento dei rifiuti.