Sinergicamente ai servizi di monitoraggio dei bandi relativi a progetti di ricerca finanziati da fondi regionali, nazionali e/o comunitari e alla relativa progettazione saranno attentamente valutate le possibilità di integrazione con programmi, azioni e strumenti diretti al supporto dell’innovazione nelle imprese, a carattere regionale, nazionale e comunitario.

Fra questi si annoverano, a titolo esemplificativo, i seguenti:

  • P.O. Abruzzo FESR
  • P.O. Abruzzo FSE
  • P.O. PSR Abruzzo
  • FAS
  • Quadro Strategico Nazionale
  • Masterplan regionale
  • MIUR Piano Nazionale per la Ricerca
  • VII Programma Quadro della Commissione Europea per la R&ST
  • Programma Comunitario Life
  • Programma Comunitario IPA
  • Programma Comunitario ENPI MED

Come premessa generale alla proposta progettuale, si riportano alcuni stralci del “MASTER PLAN degli interventi diretti a favorire la ripresa produttiva della Regione Abruzzo” che, in quanto condivisi totalmente, illustrano bene il contesto generale di riferimento.

“La produttività abruzzese è cresciuta, nell’ultimo decennio, in misura inferiore al dato medio nazionale. Tale criticità è connaturata sia al mancato apporto alla crescita dei fattori esterni alle imprese o di “sistema” (infrastrutture e servizi), che alle caratteristiche dell’innovazione incorporata negli investimenti delle imprese.

L’Abruzzo sta quindi vivendo una fase di stagnazione, con difficoltà di crescita legate anche al freno imposto al processo di sviluppo dalla scarsa capacità di innovazione del sistema e dai ritardi nella dotazione infrastrutturale. Il sistema produttivo abruzzese nel suo complesso è caratterizzato da un’elevata presenza di PMI (il 95% delle imprese presenti in Abruzzo sono micro, piccole e medie imprese) attive prevalentemente in settori tradizionali, e di alcune medie e grandi imprese attive in settori a medio-alta tecnologia fortemente globalizzate.

Le grandi imprese operanti nei settori chimico, farmaceutico, dei mezzi di trasporto e relativa componentistica, hanno trovato nella globalizzazione un forte stimolo alla ricerca di nuovi mercati di sbocco, incrementando consistentemente la proiezione internazionale anche degli stabilimenti localizzati in Abruzzo (rappresentano il 60-70% delle esportazioni regionali), con una forte esposizione alle fluttuazioni della domanda globale come si riscontra in questo periodo.

Le PMI ed i loro sistemi delle produzioni del made in Italy (in particolare, nei settori del cuoio e calzature e del tessile – abbigliamento), a fronte dell’inasprirsi della competizione di costo sui mercati internazionali, hanno registrato una perdita dell’occupazione in Abruzzo, conseguenza della riduzione delle piccole e microimprese o dei segmenti specializzati nelle fasi produttive delocalizzate.

Esiste, inoltre, un altro segmento rappresentato dalle PMI che sono collegate direttamente a Grandi Imprese costituendo cluster o filiere settoriali molte integrate e interdipendenti; le PMI di questo tipo spesso sono monocliente e hanno un numero di occupati che può anche essere pari alla capofila.

Nelle PMI abruzzesi si riscontra una bassa propensione all’innovazione ed allo sviluppo di nuovi prodotti/processi; una modesta internazionalizzazione verso alcuni mercati esteri (Far East); difficoltà nell’approvvigionamento del credito a costi sostenibili anche per un’eccessiva frammentazione delle PMI e del sistema dei consorzi .

Per ridare slancio all’economia regionale bisogna incrementare la produttività al fine di accrescere la competitività delle imprese sui mercati interni ed internazionali, aumentando il contenuto tecnologico delle produzioni e promuovendo l’economia della conoscenza. In Abruzzo le principali filiere strategiche del sistema territoriale sono quelle operanti nei settori dell’Automotive e della relativa componentistica, dell’Agroalimentare, dell’ICT, della Farmaceutica, della Chimica e del Made in Italy oltre alle iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile nel campo dell’Edilizia e del Turismo.”